Cambiare: secondo la Treccani è un verbo di origine gallica che nella sua versione intransitiva significa passare da uno stato all'altro.
Per me è un verbo che cambia significato a seconda del tempo utilizzato.
Se dico "Io cambio" in prima persona, diventa un'affermazione molto impegnativa, che ha il sapore della responsabilità e della sicurezza.
Ma "Io cambierei" ha un'altra valenza. Che cosa? Il governo, la macchina, il fidanzato o il capo? forse oggi è il tempo più utilizzato, vista la propensione generale al lamento.
Ma il vero Tempo di promessa è il mitico "io cambierò", abusato dai fidanzati fedifraghi, ma ricco di significo se dietro c'è un vero impegno.
E allora?
E allora, la realtà è che il cambiamento è una parte vitale della natura umana ma a volte ci si trova di fronte ad un bivio e bisogna scegliere, e bisogna prendere una decisione, e soprattutto bisogna avere coraggio. In questi momenti, quando sai che un cambiamento è necessario e la tua vita prenderà una direzione diversa, magari un diverso lavoro, o un diverso amore, o una nuova sfida personale, ti prende la PAURA, quella grande e inevitabile di sbagliare. Che può essere anche utile, perché alza la nostra soglia di attenzione e ci fa ragionare, ma non deve diventare paralizzante.
Lo so, sembrano pensieri un po' deliranti...ma sarà perché sento vicino un momento di svolta della mia vita, sarà che quella paura ce l'ho un po', sarà che mi devo imporre di alzare la testa e prendere una decisione con orgoglio, ma credo che ogni tanto nella vita occorre buttarsi...con la rete di sicurezza sotto magari, ma fare il salto.
E poi: ragiono in modo razionale mettendo giù una lista di pro e contro o aspetto un segno (che si ricorda Miranda nel primo film di Sex and the city)? Chiedo pareri o non voglio sentire nessuno? Ognuno di noi adotta la metodologia di scelta che più ritiene vicina a sé, non credo ci siano regole.
Però credo che due affermazioni siano corrette. La prima è che per far spazio a qualcosa di nuovo occorre buttare qualcosa di vecchio anche se l'operazione è dolorosa (e chi fa il cambio armadi per un'intera famiglia mi capisce..).
La seconda, che arriva da mio suocero (che stimo immensamente per la sua saggezza e per il dono di dire la cosa giusta al momento giusto), è che quando la vita ti mette di fronte ad una responsabilità, si deve prendere, senza SE e senza MA. Così non stai troppo a pensare.
Ok, queste erano mie piccole riflessioni in vista di un cambiamento, se mai ci sarà....in realtà ho un sacco di cose interessanti da raccontare: un hotel ricco di storia sul Lago di Garda, una live performance entusiasmante di un artista neworkese, un temporary shop al femminile...
Perché il cambiamento passa anche attraverso la curiosità...e la paura svanisce...
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