domenica 13 ottobre 2013
"OPERAE" D'INGENIO ITALIANO
Non ce la faccio. Non riesco a contenere l'entusiasmo. Davvero. Sono appena tornata dalle OGR torinesi, dove si è svolto "Operae, festival del design indipendente" e sono piena di ammirazione.
Ammirazione per le idee originali, per l'energia e la voglia di fare dei giovani designer, per la varietà dell'offerta, per l'oggetto che non pensavo potesse esistere, per il materiale alternativo utilizzato, per la voglia di confronto e la gioia della condivisione.
Accomodatevi, signori politici, venite e vedere dov'è la vera Italia che cerca di uscire dal pantano, venite a conoscere questi giovani designer che non si arrendono e partono dalla propria competenza e creatività per cercare di costruirsi un futuro. E riempiono i nostri occhi e la nostra anima di novità.
L'anno scorso il festival è stato alla Cavallerizza, ma la location delle OGR è sicuramente più valorizzante: l'ambiente stesso crea una speciale atmosfera urbana che esalta le opere.
Difficile selezionare dei nomi più interessanti di altri da evidenziare, perchè ogni espositore e ogni oggetto hanno una storia dietro da raccontare. Mi ha colpito Alicucio (www.alicucio.com) che realizza delle meravigliose credenze con le sedie, o l'alzatina Gemma dal colore di cioccolato di Antonella Di Luca e Ubando Righi (www.mrless-mrsmore.com). Ho toccato il legno lavorato e vivo di laboratorio2729 di Venezia, che ha creato utensili di cucina dal design semplice e rispettoso. Mi sono innamorata dei vasi di Kilò, e dei ghiaccioli in legno "Wooden Popsicle", per adesso 150 esemplari numerati (www.johnnyhermann.com). E mi comprerei volentieri una borsa Rebelt, realizzata con i tessuti riciclati delle auto (www.rebeltorino.it).
Ma ci sono tre aspetti della manifestazione che mi hanno colpito particolarmente, e su cui ritornerò.
Il primo è l'attenzione riservata al mondo KIDS: un'area intera dedicata ai bambini, con libri, laboratori, giochi dallo spirito lontanto da ogni forma di tecnologia. Un paradiso. Purtroppo e per fortuna (perchè è stato un successo!) il laboratorio sulla città di carta non aveva più posti liberi e Giovanni non ha potuto partecipare. Ma ho scoperto un negozio e una libreria nuovi, e l'operazione His-paniola, design per solidarietà Haiti-Santodomingo, di cui vi parlerò a breve.
Il secondo aspetto, che fa pensare, è il ritorno prepotente e trasversale del "taccuino". Senza togliere nulla al mito Moleskine, uno degli oggetti cult dell'esposizione è stato "il quaderno", personalizzato, quasi su misura, customizzato, reso ironico, invadente o minuscolo, ma sempre esaltato. Perchè nell'era della social-condivisione, abbiamo ancora bisogno di fissare i nostri pensieri e le nostre immagini sulla carta. Ma che sia solo nostra.
E questo ci porta dritti dritti al terzo aspetto, o meglio fenomeno: il SelfPublishing. Sono rimasta fulminata e vi dedicherò un post per raccontarvi quello che ho visto: perchè ho deciso di conoscere al meglio l'argomento. All'interno di Operae, era presente Microfestival, appuntamento per l'editoria indipendente. Ho trovato delle vere chicche....e anche il mio bottino della giornata, un libro e una stampa di Mauro Gatti e Davide Ragona (www.maurogatti.com), che mettono allegria solo a vederli: Super Best Friend. Potrebbe esistere la matita senza il temperino, o la lettera senza il francobollo?
O Torino senza questo fermento? Impossibile!
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