sabato 5 ottobre 2013

ASSISI NEGLI OCCHI, SAN FRANCESCO NEL CUORE


Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature,

spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.




Quest'anno, ad agosto, avevo bisogno di spiritualità. Forse per la frenesia degli ultimi mesi, forse per un momento di crescita personale o semplicemente un bisogno che tutti prima o poi hanno.
Una spiritualità intesa come momento di calma e pensiero, di riflessione, di ricongiungimento con la natura, di preghiera anche. Ognuno di noi la cerca nel modo più affine al proprio essere e alle proprie convinzioni. Per me, questa ricerca si avvicina anche, non solo, alla sfera religiosa.
Ho scelto l'Umbria: ho pensato che fosse il cuore verde e spirituale dell'Italia, e che potesse essere una metà affine a questo momento (insomma, ha dato i natali a san Francesco, santa Caterina e Santa Chiara...ci sarà un perchè). Non sbagliavo: per una settimana ho riempito i miei occhi di natura e il mio cuore di tranquillità. Ma il mio obiettivo era Assisi: volevo andare a respirare quest'atmosfera intima e di preghiera che tutti mi avevano raccontato. Volevo andare nella città di San Francesco, dove lui ha lasciato materialmente tutto per inseguire il suo ideale di Chiesa, meravigliarmi davanti agli affreschi di Giotto e pregare davanti alla tomba del Santo.
Ero davvero emozionata quando ho parcheggiato la macchina (nel multipiano, ndr) e mi sono avviata verso la via principale, direzione Basilica Superiore.
Assisi è stupenda, dal punto di vista architettonico e storico, ma non c'è bisogno che lo dica io. E' curatissima e meravigliosa nei suoi scorci, ma il primo negozio che ho visto è stato un monomarca di Cruciani, che fa il verso a quello di Forte dei Marmi.
E la seconda cosa che ho notato è la richiesta di 10 euro alla Basilica Superiore per le intenzioni.
Sarò blasfema, ma ho avuto dei dubbi che tutto ciò si sposasse con lo spirito di San Francesco.
Sarò doppiamente blasema, e qualcuno mi perdonerà, ma forse l'Assisi del 10 agosto che ho visto io mi è sembrata una Gardaland dello Spirito, in cui la Preghiera, con la P maiuscola, passava un po' in secondo piano, rispetto alle esigenze turistiche e al souvenir religioso, sandalo francescano, rosario o statuetta che fosse.

Ho trovato più spiritualità un giorno a Deruta, quando a mezzogiorno, in una piazza deserta, entrando in un negozio la proprietaria mi ha chiesto scusa, ha chiesto di aspettare, perchè stava ascoltando l'angelus di Papa Francesco, in rispettoso silenzio. L'ho trovata nella chiesa di Pienza (sì, lo so che è in Toscana...) dove null'altro c'era per avvicinarsi a Dio se non un altare in pietra grezza, puro ed essenziale.
Forse questa mia "delusione" è nata perchè ho cercato fuori quando la vera ricerca e la vera scoperta è solo ed esclusivamente dentro di noi e le possiamo raggiungere se siamo davvero pronti ad ascoltare, senza farsi distrarre. Eppure sono anche convinta che ci siano dei luoghi speciali, che ti avvicinano e che creano un'atmosfera più consona al raccoglimento, creando una sorta di coscienza spirituale comune. Pensavo di trovarlo ad Assisi ma non l'ho trovato: ero io con aspettative troppo grandi, era agosto che porta ad essere più effimeri, o mancava davvero?
Non lo so: ci sto ancora riflettendo. Ma il solo fatto di rifletterci lo trovo positivo. E San Francesco rimane nel cuore.

Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle:

in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.


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