mercoledì 25 settembre 2013

HO SCOPERTO IL BRUNCH!



Meglio tardi che mai, dirà qualcuno.

Ma ero prevenuta: ho sempre associato il brunch ad un vago atteggiamento di snobismo un pò fighettino. Modello cabinotto (chi è di Torino sa che cosa vuole dire...) che alla domenica fa il brunch da Lutece..
Sbagliavo. O meglio...vissuto in ambiente familiare e in allegria, ha sicuramente un gusto più democratico, anche se molto calorico (con buona pace dei trigliceridi e della glicemia!).

La scena è questa: un giorno torno da Bologna in treno, stanca morta, e mi chiama la mia amica Sandra, sposata con Tom, newyorkese doc, e ci invita domenica a fare il brunch da loro verso le 11,30. Mi rivitalizzo.

Prima questione: se qualcuno ti invita ad un brunch, che cosa porti? Vino no, dolce tendenzialmente no. Biscotti? succo di frutta? Io alla fine ho ripiegato per una dolcissima piantina di roselline bianche!
Seconda questione: se hai un bambino di 5 anni che ha già fatto colazione, rassegnati comunque a fargli un piatto di pasta.
Arriva domenica e alle 11,30 ci presentiamo: il profumo di pancake è spettacolare!

Ma tutto il rito ha un sapore meraviglioso: pancakes, nome in codice "le frittelle di Paperino", scrambled eggs, bacon (non avete idea di quanto buono era!!!!), sciroppo d'acero, caffè americano e cocktail mimosa. E poi frutta ed una torta al cioccolato rigorosamente a forma di cuore.
Non ho fatto il conto delle calorie, ma ero convinta che questa fosse la colazione dei boscaioli americani prima di andare a tagliare qualche albero (d'altronde, il mio bisnonno che lavorava nelle risaie mangiava il "salam dladuia").
 Invece no: il brunch nasce intorno agli anni 60 quando la vita sociale più intensa aveva creato i primi ritmi alterati...e così la domenica ci si svegliava più tardi, troppo avanti per la colazione, troppo presto per il pranzo.

Ogni nazione personalizza il rito del brunch: in Francia non mancano mai i croissant, in America i Muffin, in Italia è un tripudio di ricette varie ed eventuali, tra torte salate e dolcetti, per non venir meno alla nostra creatività culinaria.
Presa ormai dall'interesse, sono andata a curiosare in un libro di ricette Disney, "Ricette da fiaba", che adoro perchè associa i piatti ai personaggi dei cartoni animati, illustrati e raccontati con poesia, e naturalmente c'è una sezione intera per breakfast e brunch: devo ancora capire perchè la Torta capovolta è del Drago Rutilante e il Muffin alle banane del Grillo Parlante, ma proverò a preparare il pane con uvette e semi di cumino di mr. Toad!



Vi dò ancora la ricetta del cocktail mimosa, e aggiungo una riflessione: non c'è brunch, happyhour, light lunch che tenga, se non c'è la compagnia giusta.
Perchè il calore e l'atmosfera che si creano chiaccherando con due cari amici, rendono più buono ogni pasto! 

Ah, la ricetta:
COCKTAIL MIMOSA
4/10 di succo di arancia puro
6/10 di champagne ghiacciato (ma potete sostituirlo con un prosecco)
Occhio al colore...è il segreto del nome.


giovedì 19 settembre 2013

LA VITA CHE AVRAI...




Avrai sorrisi sul tuo viso come ad agosto grilli e stelle  
storie fotografate dentro un album rilegato in pelle
tuoni di aerei supersonici che fanno alzar la testa


e il buio all'alba che si fa d'argento alla finestra...

Avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare
schiuma di cavalloni pazzi che s'inseguono nel mare
e pantaloni bianchi da tirare fuori che già  estate
un treno per l'America senza fermate...

Avrai due lacrime più dolci da seccare
un sole che si uccide e pescatori di telline
e neve di montagne e pioggia di colline
avrai un legnetto di cremino da succhiare... 




Ascoltavo questa canzone mentre tornavo a casa ieri dal lavoro: giornata tesa, tosta, difficile.
L'ho ascoltata dall'inizio e me la sono assaporata, parola per parola, l'ho visualizzata su di me, su mio figlio, forse con una consapevolezza mai avuta prima, e mi sono commossa. No, di più, ho pianto.
Sarà che ho capito che il mio piccolo bimbo sta crescendo, e che potrò aiutarlo meglio che posso ad affrontare la vita, ma poi dovrà viverla lui. Non potrò proteggerlo per sempre, come faccio adesso, quando cade e l'abbraccio della mamma risolve ogni dolore.

Avrai una donna acerba e un giovane dolore
viali di foglie in fiamme ad incendiarti il cuore
avrai una sedia per posarti e ore
vuote come uova di cioccolato
ed un amico che ti avrà  deluso tradito ingannato..


Arriveranno i primi amori, che adesso arrivano sempre prima, e probabilmente mi farà impazzire. Non mi racconterà nulla e si attaccherà al suo smartphone. Io dirò a mio marito che la ragazzina di turno non mi piace proprio, oppure che è deliziosa. Chi lo sa. Sicuramente sarò gelosa.
Ci saranno gli amici e le incomprensioni. Ci saranno le partite a calcetto con la pizza&birra dopo, goliardiche e allegre. Ci saranno le litigate. Ma gli auguro di trovare un AMICO, anche uno solo, con cui condividere la vita.
Perchè ad un certo punto i genitori stanno alla porta, ma fuori hai bisogno di qualcuno a fianco.

Avrai avrai avrai
il tuo tempo per andar lontano
camminerai dimenticando
ti fermerai sognando...
Avrai avrai avrai
la stessa mia triste speranza
e sentirai di non avere amato mai abbastanza...
se amore amore avrai... 


Gli auguro di amare, sempre e tanto, di non vergognarsi di farlo. Perchè questa è l'unica vera chiave del mistero dell'universo. Ognuno ama a suo modo, e spero che il suo possa essere un modo pieno e soprattutto senza paure. 




Avrai parole nuove da cercare quando viene sera
e cento ponti da passare e far suonare la ringhiera
la prima sigaretta che ti fuma in bocca un po' di tosse
Natale di agrifoglio e candeline rosse...

Avrai un lavoro da sudare
mattini fradici di brividi e rugiada
giochi elettronici e sassi per la strada
avrai ricordi ombrelli e chiavi da scordare...


Ci saranno Natali e feste, che magari passerà lontano e io penserò a lui volendolo vicino. Ma se sarà felice, lo sarò anch'io. Avrà momenti duri al lavoro e forse io non capirò neppure quale lavoro farà, come è successo a mia mamma quando ho iniziato l'esperienza in agenzia. Ma so che sarò orgogliosa di lui, e mi arrabbierò se non lo apprezzeranno: ma non glielo dirò mai, dicendogli di fare ancora meglio e di non lamentarsi.




Avrai carezze per parlare con i cani
e sarà sempre di domenica domani
e avrai discorsi chiusi dentro e mani
che frugano le tasche della vita
ed una radio per sentire che la guerra è finita..


Da grande me lo immagino sereno: lo spero con tutta me stessa. Che voglia studiare Scrittura creativa a New York, o fare l'impiegato sotto casa, il mio desiderio, che è quello di tutti i genitori, è che sia contento di se stesso. Che le tasche della sua vita siano piene di caramelle allo zucchero. E se non fosse così, che abbia la forza di affrontare quello che il destino gli ha riservato, con la grinta di cambiarlo un pò.

Prima o poi si allontanerà, ma lo sguardo di mamma e papà non lo abbandonerà mai.
E gli auguro di guardare la vita sempre con una scintilla di meraviglia.

Scusate, ma mi sono commossa di nuovo. Adesso tocca a voi.


http://www.youtube.com/watch?v=B3VLbcrTorg

martedì 10 settembre 2013

CLOUS ATLAS E LE CONSEGUENZE DELLE NOSTRE AZIONI



Una catena del DNA: è così che mi sono visualizzata Cloud Atlas, film recente a me fino a ieri sera sconosciuto, che spazia dal fantasy, al dramma alla commedia.
Sconosciuto come il libro da cui è tratto, l'Atlante delle Nuvole di David Mitchell, che andrò sicuramente a cercare.

5 secoli, 6 storie, una galleria di personaggi incredibili, dimensioni visive sempre diverse: un intreccio di racconti che si sviluppano con ritmi e ambientazioni diverse, che ti portano all'inizio a non capire nulla, poi a rimanere incollati allo schermo per cercare di capire di più, poi rassegnarsi a non trovare un filo unico ma mille intuizioni diverse. Si spazia dalla San Francisco degli anni 70, all'America ottocentesca della schiavitù, alla Seul effetto Matrix del 2144.
La mia storia preferita però è quella ambientata alla fine del mondo, in una rinnovata età della pietra, dove un'improbabile Halle Barry ("dispiaciuterrima") dialoga in modo surreale con Tom Hanks (non al massimo della "simpaticità")  per ritrovare la libertà da una tribù assassina. Fantastico.

E' da molto che non vedo un film "memorabile" e per memorabile intendo un film che si fa ricordare per qualcosa di speciale, che sia una frase, una scena, una canzone, un richiamo storico o letterario.
Non necessariamente impegnato o complicato: per me, uno dei film più memorabili è Grease, ed ho detto tutto...(segue Dirty Dancing con "Nessuno può mettere Baby in un angolo", Angeli con le pistole con la scena della festa, Don Camillo in tutte le sue versioni: ognuno di noi avrà la sua personale lista).

Per me è stata una folgorazione. Incredibile. E confesso che, nonostante ma mia totale attenzione, probabilmente non ho compreso neppure fino in fondo il perchè e la morale di questo film. Anzi, se qualcuno mi può aiutare, gliene sarei grata. Ma mi ha travolto lo stesso.
Un film complesso, affascinante, al limite dell'onirico, costruito con grande attenzione, dove i personaggi, gli attori si sono sicuramente messi in gioco e anche, immagino, divertiti: ogni storia presenta sempre gli stessi attori in ruoli diversi, a volte truccati in modo irriconoscibile, con anime diverse. Il gioco è riconoscerli tutti: io non ci sono riuscita.


Ogni storia si porta dietro l'insegnamento che spesso la sopravvivenza richiede coraggio, e lo possiamo vedere anche nella vita di tutti i giorni, quando anche solo per sopravvivere in ufficio occorre mettere in campo risorse incredibili. Ogni incontro suggerisce una nuova direzione, verso un nuovo confine, che è una convenzione, e va superata. Ogni nostra azione comporta una conseguenza e la sua responsabilità.

Ma una frase del film mi è rimasta in mente. In una delle storie uno schiavo di colore viene frustato, violentemente, a lungo, sotto gli occhi di un giovane mercante americano allibito. Lo schiavo è esausto, stremato, ma apre gli occhi e li incolla a quelli del ragazzo. Tempo dopo, su un galeone, i due si ritrovano e il giovane chiede allo schiavo perchè lo aveva guardato.
"Dolore è forte, ma occhio di amico più forte" la risposta.
L'occhio che nel momento del dolore non ci molla e ci tiene su e ci dà la forza di superarlo. L'occhio che tutti vorremo.



Allora, adesso andate a dare un occhio al trailer.
Buona visione!

http://cloudatlas.warnerbros.com

mercoledì 4 settembre 2013

CHE SAPORE HA IL RITORNO?



Amaro, dolce, salato o addirittura piccante?
Il ritorno dalle vacanze può avere davvero molti sapori, a seconda di quello che ci aspetta al lavoro, a scuola, o delle esperienze che abbiamo vissuto nei nostri giorni di riposo.

Per me ha sempre avuto il sapore dell'entusiasmo e per fortuna passano gli anni ma questa sensazione non cambia. Superati i primi momenti di nostalgia del mare (no, la montagna d'estate no...) la ripartenza mi ha sempre coinvolto emotivamente: io dico che l'anno dovrebbe cominciare a settembre, non a gennaio.
I buoni propositi hanno sempre avuto un'anima settembrina: quando andavo a scuola era la fiera delle intenzioni positive, disattese in realtà dopo un mese. E che dire della ricerca del nuovo diario? un vero rito. Ancora adesso compro l'agenda a settembre e mi emoziono quasi: il problema è riuscire a trovarne una usabile in ufficio, perchè tra Smemo, Comix, Invicta e Holly Hobbie (tornata di gran moda, per la gioia delle romantiche) è difficile non sembrare un'adolescente fuori età.



Quest'anno poi sono tornata dalle vacanze con il trip della casa e questo ha terrorizzato non poco il marito. Vi ricordate il comico di Zelig, quello che faceva anche il professore, e che raccontava con il terrore negli occhi le proposte della moglie (detta crostatina) di modificare casa? Ecco la situazione è più o meno questa.
Sarà perchè faccio parte su Facebook di un gruppo chiuso dedicato alla passione per l'ordine (nessun commento, please...si chiama Paroladordine ed è una miniera di consigli e informazioni, di condivisioni e aiuti ...davvero eccezionale, ve ne parlerò meglio) che ha alimentato la mia vena organizzativa da vera Vergine, ma ho deciso di ribaltare casa e fare una marea di lavori. Si passa dal sistemare la mansarda dando l'impregnante al legno delle travi, al riorganizzare tutte le foto (a cui è dedicato uno spazio apposito in un mobile, ovviamente), a installare il decalcificatore dell'acqua, fino alla creazione di un'area ufficio con il cartongesso. Ah, mi sono dimenticata il bianco nelle scale...ma questo non è stato ancora comunicato in famiglia!



Nel frattempo mi sono già informata per un corso di inglese, ho scaricato il programma di settembre e ottobre del Circolo dei lettori (ci sono anche dei bellissimi incontri per i bambini), mi sono ripromessa di provare una ricetta nuova a settimana, ed ho fatto l'elenco delle cene e degli inviti che vorrei fare. Giuro.

Non credo di riuscire a fare tutto, ma è bello almeno pensarci, provarci, o comunque capire che ci sono tante cose belle e interessanti da fare e da scoprire, da conoscere e vedere. Che non si finisce mai. Che il mondo è pieno di opportunità. Che bisognerebbe avere il doppio del tempo, probabilmente dei soldi, e delle energie. Al corso di inglese mi fermerò al livello principianti, cucinerò sempre la mia solita amatriciana e la domenica pomeriggio andrò al cinema invece di mettere in ordine. Ma va bene così!
A tutti, un buon rientro, allegro ed entusiasmante!

Magari con un'agenda rosa 18 mesi di Moleskine....