mercoledì 17 aprile 2013

PIETRO BEMBO: CHI ERA COSTUI?


In occasione della mia recente visita a Padova e complice una tremenda giornata di pioggia, mi sono rifugiata nel Palazzo del Monte di Pietà, con marito e figlio, per vedere la mostra “Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento”.


La mie conoscenze sul personaggio si limitavano a: amante di Lucrezia Borgia (particolare non da poco), scrittore de “Le prose della volgar lingua” con cui nasce ufficialmente la lingua italiana, cardinale poi.


Visitando la mostra, ben organizzata, ben strutturata, con un’audioguida che accompagnava il percorso in modo garbato e completo, è emerso un ritratto di un personaggio speciale, molto curioso ed estremamente colto, conosciuto e inserito nella società del tempo e capace di influenzarla positivamente attraverso la cultura.
L’excursus storico parte dagli anni della giovinezza, dove va in Sicilia a studiare il greco, si sviluppa negli anni adulti nelle corti rinascimentali, e si conclude tra Roma, dove diventa cardinale, e Padova, dove nella sua casa diventa un collezionista d’arte.

Se vi capita lasciatevi meravigliare dalla sua vita e dalle opere esposte: quadri di Tiziano, Mantegna e Raffaello si manifestano in tutta la loro potenza espressiva.
Non a caso, attualmente è la terza mostra più visitata in Italia dopo Tiziano e Modigliani.


Una riflessione, che in questo periodo è utile: Bembo si inserisce in un periodo storico italiano, quello pre-rinascimentale, molto difficile; un’Italia divisa, scissa in mille signorie, senza una direzione. Ed è convinto che la rinascita e la crescita del paese passino attraverso una lingua comune e la creazione di CULTURA.
Che sia un insegnamento?

La mostra è in programmazione fino al 19 maggio. Per approfondimenti:
http://www.mostrabembo.it/

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