Ore 17,58: avevo 17 anni, l’età in cui si comincia davvero a
prendere coscienza delle cose, delle cose più grandi di noi, ma non ancora
pienamente. L’età in cui il non darsi spiegazioni, il vedere le atrocità del
mondo genera una gran rabbia.
23 maggio 1992: era una giornata calda, questo me lo
ricordo. E mi ricordo l’annuncio del TG1: stavo studiando, era la fine della
scuola, c’erano le ultime verifiche per recuperare, per non farsi rimandare e
rovinarsi l’estate.
Non ho capito subito l’entità, la gravità di quello che era
capitato: vedevo solo una grande voragine in mezzo alla strada. E mia mamma
atterrita davanti alla televisione.
Non sapevamo ancora che l'orrore, la paura non si sarebbero fermati: che qualcun
altro, non da solo, avrebbe pagato con la vita il suo impegno….l’estate si
sarebbe palesata amara, con le parole dirette di una vedova in lacrime.
Eppure, sembra assurdo, ma quella morte ha dato valore alla
Sua lotta. E la morte della moglie. E quella della scorta. Forse il prezzo non doveva essere così alto,
ma la Storia è costellata di sacrifici di anime illuminate.
Oggi 3000 studenti si sono riuniti a Palermo: sono arrivati
con le “due navi della legalità”, per ricordare, per affermare il loro No alla
mafia, per rappresentare la speranza.
La manifestazione è stata organizzata dalla Fondazione
Giovanni e Francesca Falcone, con la presenza di molte autorità e personaggi, che sono arrivate per rendere omaggio e non solo.
23 maggio 2013 ore 17,58: a quell’ora precisa verrà suonato
il Silenzio, sperando che sia soltanto un brano musicale e non sinonimo di omertà.
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