mercoledì 5 giugno 2013

LA SOTTILE ARTE DEL GIARDINAGGIO DA BALCONE






Faccio parte della categoria “pollici neri”: purtroppo non ho grande affinità con la coltivazione di piante e fiori.

Mi piace ammirarli, ascoltarne i profumi, passeggiare in mezzo ai colori di rose e tulipani, ma mi muore tutto. Ed è frustante questa situazione, soprattutto se sei circondata da amiche che riescono a far fiorire una stella di Natale tutto l'anno, e raccontano quanto è rilassante concimare il terriccio. Io, nel giardinaggio, ci vedo fatica, altro che relax!

E mi impegno anche, giuro: oddio, qualche volta mi dimentico di bagnare le piantine, o lascio al sole pieno un garofano che avrebbe bisogno della mezza ombra, ma chi non sbaglia mai?


La verità è che nella mia testa pianificata al minuto sulle attività della giornata, la voce “piante e fiori” è sempre all’ultimo posto, prima di andare a dormire, e la stanchezza ha quasi sempre il sopravvento (va bè, il geranio lo bagno domani, che sarà mai…). Tanto che, quest’anno, alla cassa dell’Ikea, di fronte a 4 piantine finte destinate alla vetrata della scala (dove, per la cronaca, ero riuscita a far morire anche 4 pinetti in formato mignon, dopo le  gerbere, le roselline e l’edera) mio marito ha tirato un enorme sospiro di sollievo.

Quindi, questo è un piccolo prontuario per chi come me non conosce nulla di botanica ma che ha deciso di rendere il proprio balcone (sto parlando di balcone, non di giardino!) bello e colorato con i fiori!

Primo insegnamento: mai entrare in un vivaio con un bambino di 5 anni che ha il vizio di strappare le foglie dalle piante.

Secondo insegnamento: se non sapete proprio nulla, addocchiate un vivaista uomo e avvicinatevi con aria ingenua sbattendo gli occhioni, per chiedere informazioni. Funziona: il vivaista non resisterà di fronte ad una fanciulla in difficoltà e consiglierà al meglio. Sempre che la fanciulla non abbia un figlio che strappa le foglie: nel qual caso allontanatevi, facendo finta di nulla.

Terzo insegnamento: scordatevi ogni visione bucolica, perchè il giardinaggio da balcone è fatica! Tra caricarmi piante e fiori e sacchi di terriccio in macchina, scaricarli davanti a casa e portarmeli su di due piani, ho rimediato un bel mal di schiena. Ma gli uomini dove sono quando servono?

Quarto insegnamento: tenete lontane le piante dalle gattine che si mangiano le foglie e poi vomitano in tutta casa! 

Il mio bottino ortobotanico è stato: 12 gerani edera perché erano in offerta, 2 piante di pomodori e 5 di fragole perché il figlio di cui sopra ha velleità da ortolano, una pianta di menta e una di citronella perché mi piacevano i profumi (qualcuno sa dirmi che cosa ci faccio con la citronella?), una cirenaica da mettere sul tavolino che fa tanto colore, un oleandro al posto del melograno (che, ovviamente mi era morto).

A questi si accompagnano un rosmarino e una salvia, piantate da mia mamma l’anno scorso e totalmente dimenticati in inverno: però devono avere una bella personalità perché quando mi sono ricordata di loro dopo il freddo, erano bellissimi ed enormi. Bravi, hanno capito con chi hanno a che fare!

Chiudo con una nota di speranza: tutte le sere faccio un giro sui miei balconi e devo dire che la meraviglia di vedere i fiori dell’oleandro sbocciati e la fragolina nuova che ieri non c’era mi riempe il cuore di gioia e di soddisfazione. Non credevo. Forse è questo lo spirito giusto….vedi mai che è la volta buona!

P.S.: naturalmente mia suocera è abbonata a Gardenia!

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1 commento:

  1. Eccomi qua! Ti sei fatta una domanda e data una risposta :D Se all'inizio dicevi che giardinaggio è fatica, alla fine hai detto che riempie il cuore di gioia. L'unico trucco è questo qui! Quando fai tutto per quella gioia la fatica puff... sparisce sotto il vaso! :-) Ciao Sere un bacio e vieni ad incoraggiarti da noi!

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