mercoledì 1 maggio 2013

ELIO e ANTONIO

Sto ascoltando il concerto del Primo Maggio e come spesso capita, la musica alimenta pensieri e riflessioni. Oggi forse un pizzico di più.

Lunedì sera ho ascoltato, per caso, ma un caso fortunato, la lettura di Elio Germano “Odio gli indifferenti”. L’autore è Gramsci, 1917.
Dopo aver scoperto solo alla fine l’origine del pezzo, meravigliandomi questa volta della mia ignoranza, sono rimasta colpita dall’attualità delle parole.

 

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.”



E’ evidente il peso storico e politico del monito, e in questo momento ancora di più, ma se rileggiamo queste parole in un contesto più quotidiano, ci troviamo un insegnamento: mi piace questa idea di prendere comunque una parte, di esprimere una propria posizione, anche, perché no, sbagliata, per generare confronto, crescita, pensiero, azione, meraviglia, VITA.

Quanti di noi si sono scontrati con l’indifferenza, in amore (la peggiore?), sul lavoro, di un ideale, scoprendo che puoi farci ben poco: è davvero una sorta di “morte spirituale” difficile da contrastare. Molti mi diranno che a volte l’indifferenza è necessaria per sopravvivere: per un amore finito o una delusione particolarmente forte. Sarà, forse è vero, ma se l’indifferenza permea la nostra vita è distruttiva.

A volte capitano degli avvenimenti, generalmente e purtroppo dolorosi, che risvegliano le persone dall’indifferenza generale, alimentando una sorta di coscienza civile: e in quei momenti si capisce come la NON-INDIFFERENZA sociale abbia una grandissima forza.

Però adesso lasciatemi inviare un abbraccio virtuale a Martina, la figlia del carabiniere gravemente ferito da un disperato come molti: la compostezza del suo dolore e la sua luce hanno svegliato molti dal torpore dell’indifferenza. E scusatemi se sono saltata di qua e di la con i pensieri e se ho abbandonato la leggerezza: ma oggi è una giornata di riflessioni, difficili da tenere in ordine.

Ecco Elio Germano, ecco Gramsci: buon ascolto.


Nessun commento:

Posta un commento