lunedì 20 maggio 2013

L'IMMENSITA' DEI LIBRI




Si sta concludendo il Salone del libro di Torino, edizione 2013, la dove osano le idee.

Ed io non me lo potevo perdere: quest’anno poi l’ho visto da una condizione privilegiata che mi ha permesso di stare un po’ dietro alle quinte ad osservare.

E pensare.

La prima cosa che ho pensato è che nonostante la crisi dichiarata (e probabilmente vera) dell’editoria, la crisi dichiarata (e sicuramente verissima) dei consumi e la statistica degli italiani lettori poco solerti, il Salone era pieno. Ma non solo pieno di gente: pieno di fermento, pieno di incontri e di scambio di opinioni, pieno di stimoli e soprattutto di giovani, fantastico.

Che sia un buon segno? Non so: voglio credere che non sia stato solo il brutto tempo a riempire la manifestazione, ma la voglia di tornare a confrontarsi e a conoscere su un piano di crescita culturale. Vi ricordate il post su Pietro Bembo?

Nota di cronaca: ho provato ad andare all’Auditorium ad ascoltare Renzi ma non sono riuscita ad entrare: peccato perché ero curiosa di sentirlo dal vivo. Venerdì sera, a Moncalieri, per la nascita di una nuova associazione, ho ascoltato Giorgio Gori parlare di lui come di un animale mediatico capace di improvvisare e gestire i media con naturale facilità. Ma questa è un’altra storia.

La seconda cosa che ho pensato in realtà non è un pensiero, ma una sensazione: la stessa che mi prende tutte le volte che entro in una libreria. Figurarsi in un Salone del libro.


E’ una Sensazione di Inadeguatezza di fronte all’immensa offerta di storie e culture  che un posto simile può offrire, per la consapevolezza che non basta una vita intera per leggere ed imparare tutto quello che ci interessa. Ma quando sfogliate i libri, guardate le copertine non vi viene voglia di leggere tutto, di conoscere ogni cosa di un singolo autore, di mettervi a studiare un argomento e poi, subito dopo, di rendervi conto di non avere il tempo per farlo e rattristarvi un pò per questo? 

Io provo con la testa a organizzare le serate (sono della Vergine...): il lunedì leggo il tomo sugli impressionisti, il martedì studio inglese, il mercoledì lo dedico al noir, giovedì il nuovo romanzo di Bianchini, venerdì sono troppo stanca dopo la settimana, sabato esco, domenica devo stirare. E ovviamente non posso perdermi la nuova serie di Montalbano!
Ci vorrebbero le giornate di 36 ore per fare tutto…ma soprattutto sarebbero necessarie quando hai la fortuna di incrociare un libro che ti prende l’anima. Allora davvero vorresti un tempo infinito…

Alla prossima…il Salone è pieno di meraviglie da raccontare!

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